
Parole, parole, parole…sono davvero “solo” parole? Quando si parla di argomenti specifici e ben definiti come la cosmesi (biologica e non), usare le parole adatte è fondamentale.
Un uso inappropriato dei termini (in buona o in cattiva fede) genera confusione e si rischia di far passare messaggi sbagliati. Con l’aiuto di voi Ginger ho raccolto alcuni argomenti interessanti che desidero chiarire – non solo termini in quanto tali ma anche luoghi comuni piuttosto radicati. In questo articolo inizio a mettere il puntino su qualche i, e ti invito a lasciare il tuo contributo, le tue domande e curiosità nei commenti per poter ampliare ancora questo intricato discorso!
“I cosmetici biologici non contengono ingredienti chimici”
Un chimico avrebbe un mancamento sentendo questa frase, quasi sempre utilizzata per semplificare al massimo la spiegazione di cos’è un cosmetico biologico. Peccato che sia sbagliata, o meglio: inesatta.
Tutto è chimica, quindi pensare un cosmetico senza ingredienti chimici è impossibile! L’acqua è un ingrediente chimico; il sapone è ottenuto tramite un processo chimico; gli emulsionanti agiscono sulla chimica delle fasi che compongono una crema perché queste non si separino; i detergenti non funzionerebbero senza i tensioattivi, che aggrappano “lo sporco” e lo portano via al momento del risciacquo.
Io so cosa si intende con questa frase, e mi piace dirlo chiaramente piuttosto che favorire i malintesi: il cosmetico biologico è ecocompatibile.
Ecocompatibile vuol dire che, date le conoscenze scientifiche, chimiche, tecnologiche disponibili, il cosmetico biologico produce l’impatto ambientale minore possibile. L’impatto 0 non esiste (ancora). Però è possibile ottenere degli ottimi cosmetici utilizzando ingredienti, procedure, materiali che impattino al minimo sull’ambiente. E continuare a ricercare qualcosa di ancora migliore!
Quindi si favoriscono ingredienti di origine vegetale (e la chimica c’è anche qui: te la ricordi la fotosintesi clorofilliana, vero? Se non è chimica quella…), ma non solo: c’è attenzione anche ai processi produttivi e ai materiali utilizzati per il packaging dei prodotti.
Prodotto non testato su animali
I test dei prodotti cosmetici finiti sono vietati dal 2004 nella Comunità Europea, e dal 2009 è vietato testare anche le singole materie prime. Non solo: sempre dal 2009 è vietato commercializzare nell’Unione Europea i prodotti cosmetici testati anche in altre parti del mondo (fonte: qui). Infine, dal 2013 sono vietati anche i test su animali per studiare la tossicità degli ingredienti, cosa che di fatto completa il quadro e vieta tutti i test.
Ci sono due “MA”: il primo, riguarda il fatto che queste leggi valgono per i cosmetici, non per altri settori (come quello farmaceutico, dove invece i test preclinici sono obbligatori). Le aziende cosmetiche potrebbero acquistare materie prime dal mercato farmaceutico, e quindi testate? Sì.
Il secondo “MA” riguarda le multinazionali che operano su più mercati, in particolare su quello cinese, dove (semplificando) funziona così:
- le aziende – cinesi o estere – che producono in Cina non sono obbligate a effettuare test su animali prima di immettere i cosmetici sul mercato. Restano però obbligate ad acconsentire a test eventualmente richiesti dal governo cinese, dopo la commercializzazione.
- le aziende cosmetiche estere che esportano e vendono in Cina (in negozi fisici) sono tenute a testare i propri prodotti prima dell’immissione sul mercato, e devono acconsentire a eventuali test dopo la commercializzazione.
…e allora, come si fa per stare tranquilli? La risposta è: informiamoci! Cerchiamo di saperne di più sulle aziende cosmetiche, anche dal punto di vista etico!
Nichel free – prodotto senza nichel

Il nickel è un metallo ubiquitario: è presente ovunque. Nell’acqua, nel terreno, nei vegetali, negli animali…e nei cosmetici! Non è possibile realizzare un prodotto del tutto privo di nichel, quindi la dicitura “nichel free” è scorretta.
Dato che l’allergia al nichel è molto diffusa, sono sempre di più le aziende che garantiscono una presenza di questo metallo in tracce davvero minime. Lo fanno apponendo un marchio come quello qui a fianco, generalmente accompagnato dalla quantità massima di nichel rilevabile.
La maggiore sicurezza per persone allergiche al nichel si ha a 1ppm (una parte per milione).
Un prodotto che non riporta il marchio, invece, ha certamente più nichel rispetto a uno che lo riporta? Non è detto, ancora una volta è necessario informarsi bene.
Formula vegana
Il cosmetico vegano è privo di ingredienti di origine animale.
Quindi, sappiamo cosa NON c’è in questo tipo di prodotto. Ma non cosa c’è!
In buona fede, si è portati a pensare che un cosmetico vegano sia per forza anche ecocompatibile, ma non è sempre così: un cosmetico composto totalmente da ingredienti di origine petrolchimica può definirsi vegano, perché privo di ingredienti di origine animale, per quanto nulla ci sia di ecocompatibile nella sua formulazione.
Cosa puoi fare, se cerchi prodotti sia vegani che ecocompatibili? Esamina la lista degli ingredienti e, ancora una volta, informati bene! Il mondo della biocosmesi offre molta scelta, non sarà difficile trovare ciò che desideri!
Bene Ginger, credo che per stavolta mi fermerò qui. Sono ancora tante le cose di cui possiamo parlare, ma lo faremo nei prossimi articoli perché, altrimenti, ci dilunghiamo troppo!
Cosa ne pensi di ciò che hai letto? Non dimenticare di lasciarmi la tua opinione nei commenti, insieme magari a qualche suggerimento per i prossimi articoli!
Scrivi un commento